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Il meteo può influire sull’acufene?

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Il meteo può influire sull’acufene?

10 Min.

acufene

Data di pubblicazione 2 aprile 2022

L’acufene è un disturbo uditivo caratterizzato dalla percezione di un suono in assenza di stimoli acustici esterni.

Cos’è l’acufene?

Secondo una ricerca condotta dalla rinomata organizzazione americana National Organization for Rare Disorders, l’acufene colpisce ben il 10% della popolazione mondiale, interessando qualsiasi fascia di età. Nonostante l’acufene sia spesso denominato “fischio alle orecchie”, i suoni percepiti possono essere diversi: sibili, ronzii, fruscii o addirittura pulsazioni. Noto anche come tinnito, tale disturbo dell’udito può colpire sia uomini sia donne e può interessare una o entrambe le orecchie.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’acufene deriva spesso da un’esposizione singola o ripetuta a suoni di elevata intensità, ma può anche essere sintomo di una patologia di base o di diverse malattie. 

L’acufene è un disturbo decisamente fastidioso, in grado di influire negativamente sul benessere e sulla tranquillità di chi ne è affetto, pertanto scoprirne la causa scatenante è essenziale, al fine di risolvere o gestire il problema. Secondo ulteriori ricerche scientifiche, anche il meteo o altre manifestazioni atmosferiche possono influire sui sintomi riconducibili all’acufene.

Qual è la correlazione tra meteo e acufene?

Secondo una ricerca condotta dal noto portale medico americano HealthLinkBC, i rapidi cambiamenti di pressione ambientale possono favorire la comparsa di acufene. Ad esempio, il disturbo potrebbe acuirsi in concomitanza con la pioggia. I National Institutes of Health (Istituti Nazionali di Sanità - NIH), un'agenzia del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti, hanno pubblicato diversi studi in materia di ipoacusia e tinnito. Uno in particolare, risalente al 2017, riporta come una pressione media più bassa del livello del mare sia associata a livelli più alti di vertigini, acufeni e ovattamento auricolare. I cambiamenti di pressione atmosferica avvengono spesso durante i viaggi in aereo o con l'arrivo della primavera.

Secondo il medesimo studio, esiste anche una correlazione tra l’acufene e la malattia di Ménière. Si tratta di una patologia a carico dell’orecchio interno, la quale può portare a perdita di udito, capogiri o vertigini, nonché sensazione di orecchio ovattato (dovuto alla differenza tra pressione interna dell’orecchio e pressione atmosferica esterna). La pressione atmosferica inferiore a 1013,25 millibar provoca un aumento del 23% nella probabilità di acufeni dovuti alla malattia di Ménière.

Correlazione tra acufene e pressione atmosferica

Un sistema vestibolare compromesso potrebbe spiegare la correlazione esistente tra acufene e pressione atmosferica. Si tratta infatti della parte dell’orecchio interno deputata al controllo dell’equilibrio. Al suo interno è presente un fluido denominato endolinfa, il quale può aumentare la sensibilità ai cambiamenti di pressione atmosferica. In caso di abbassamento repentino di pressione, è possibile quindi incorrere in fenomeni di acufene.

Secondo lo studio sopra menzionato condotto nel 2017 dai NIH, un altro fattore comprovante la relazione tra meteo e acufene è la temperatura. Infatti in caso di temperature più miti si assiste a un miglioramento della sintomatologia, mentre a fronte di temperature fredde si assiste generalmente a un peggioramento del disturbo. Il tinnito può inoltre aggravarsi anche in caso di permanenza in ambienti eccessivamente umidi.

Udito e temperature fredde

Le condizioni meteorologiche in grado di influenzare l’acufene non si limitano alla pressione ambientale, alla temperatura, al vento forte o all’umidità. Secondo il sito HearingAids.com, a fronte di temperature esterne rigide, è più facile essere colpiti da una condizione nota come esostosi (o osteocondroma). Si tratta più esattamente di una neoformazione ossea circoscritta e sviluppata su una superficie ossea normale. Può essere causa di acufene in quanto tali escrescenze possono ostacolare la percezione dei suoni. L’acufene dovuto a esostosi è noto anche come “orecchio del nuotatore”, in quanto è più frequente nei nuotatori, nei subacquei o nei surfisti a causa della lunga permanenza in acqua.

In conclusione, se presenti sintomi riconducibili all’acufene legati al meteo o ad altra patologia, rivolgiti al tuo medico o specialista audiologo, al fine di ricevere il giusto piano di trattamento, tra cui rientrano la terapia del suono (fattibile anche via app), il ricorso a un apparecchio acustico o, in casi selezionati, un intervento chirurgico.

Le informazioni contenute in questo articolo sono solo a scopo didattico e informativo: non possono e non devono mai sostituire una consulenza medica professionale. Per qualsiasi domanda relativa alla tua salute, dovresti sempre consultare un medico o un operatore sanitario.

Autore

AudioNova


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