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L’acufene può guarire?

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L’acufene può guarire?

10 Min.

acufene

Data di pubblicazione 19 giugno 2021

Hai mai sentito una sorta di fischio alle orecchie? Se la risposta è sì, allora sai benissimo quanto possa essere fastidioso e disagevole. Quando si avverte questo suono per la prima volta, il nostro istinto ci porta a ignorare questo disturbo acustico proveniente dalle profondità del condotto uditivo. Tuttavia, se nonostante tutti gli sforzi risulta ormai impossibile distogliere l’attenzione da questi suoni, l’acufene o tinnito può diventare un problema.
A questo punto, diventa quindi normale autoconvincersi che non c’è alcun bisogno di preoccuparsi, che dopotutto l’acufene non è una patologia cronica e che generalmente si risolve da sola. Ma con il passare dei giorni, nonché con l’aumento e il protrarsi di rumori percepiti nelle orecchie, quali ronzii, fischi, fruscii o sibili, la preoccupazione cresce e si inizia a temere che tali disturbi acustici non andranno più via.

Quanto è comune l’acufene?

Se stai vivendo un’esperienza simile o se soffri di acufene intermittente, sappi di essere in buona compagnia. Studi indicano che, in Europa, oltre 1 persona su 7 soffre di acufene.
Guardando alla popolazione complessiva, è stato stimato che circa 65 milioni di adulti in Europa soffrono di acufene, 26 milioni di acufeni fastidiosi e 4 milioni di acufeni gravi.1

In quali casi invece l’acufene permane?

Se l’acufene dura settimane o mesi, può diventare decisamente problematico. L’acufene è comunemente definito cronico quando permane per più di tre mesi. Nonostante la costante percezione di un fischio o di un fruscio nelle orecchie possa rivelarsi decisamente fastidiosa, si tratta di suoni abbastanza deboli, con i quali è facile imparare a convivere.
Tuttavia, in altri casi, il rumore è così intenso da compromettere la qualità della vita di chi ne soffre. I suoni possono essere invalidanti e portare a situazioni di forte stress, in cui diventa difficile concentrarsi o perfino dormire.

Alla prima comparsa di sintomi riconducibili all’acufene, non bisogna mai attendere mesi prima di rivolgersi a un audiologo, ma agire tempestivamente. 


Quali sono le cause dell’acufene2?

Esposizione a volumi elevati 
Una delle cause principali dell’acufene è l’esposizione a suoni ad alto volume, in grado di danneggiare le cellule ciliate della coclea situate nell’orecchio interno. Una tale esposizione può verificarsi passando lunghi periodi di tempo in ambienti rumorosi, ad esempio, restando seduti per ore accanto al motore rombante di un aereo, o peggio, partecipando a un concerto rock posizionandosi vicino al palco proprio accanto a un altoparlante.
Un altro evento in grado di compromettere il sistema uditivo è il cosiddetto trauma acustico. Si tratta di un danno a carico dell’orecchio interno causato dall’esposizione a fonti sonore di elevata intensità, spesso oltre la soglia dei 120 dB. Il trauma acustico può verificarsi in seguito a una breve esposizione a suoni estremamente intensi (forma acuta) o in seguito all’esposizione a rumori anche di breve intensità, ma per un lasso di tempo continuato (forma cronica). Esplosioni o detonazioni sono un classico esempio di causa scatenante di un trauma acustico. Si raccomanda sempre di indossare qualsiasi tipo di protezione uditiva, come tappi auricolari o paraorecchie, per ridurre il rischio di incorrere in danni uditivi in situazioni contraddistinte da un alto rischio di esposizione a suoni o rumori assordanti.


Condotto uditivo ostruito da tappo di cerume
Nonostante le orecchie siano organi autopulenti, alcuni soggetti possono sviluppare un accumulo di cerume, per la cui rimozione è necessario l’intervento di un professionista. Se il tappo di cerume entra in contatto con il timpano, la pressione generata può influire sulla funzionalità della membrana timpanica causando fenomeni di acufene o tinnito.


Infezione cronica dell’orecchio medio.

Le infezioni a carico dell’orecchio medio, note come otite media, insorgono in seguito allo sviluppo di agenti patogeni (batteri e virus) tra la membrana timpanica e l’orecchio interno. Questo tipo di infezione ha un’incidenza maggiore tra i bambini. L’acufene è solo uno dei sintomi segnalati, altri includono febbre, dolore auricolare e vertigini.
Mentre l’otite media si risolve entro un paio di settimane, le infezioni a carico dell’orecchio medio possono durare molto più a lungo, aumentando le probabilità di sviluppare acufene e fischi alle orecchie.

Timpano perforato
La perforazione del timpano si presenta come una lacerazione della membrana timpanica, ovvero, di quella sottile membrana che separa il condotto uditivo dall’orecchio medio. Le complicazioni derivanti da un timpano perforato comprendono disturbi dell’udito e una maggiore probabilità di sviluppare un’infezione a carico dell’orecchio medio. Le infezioni e la perdita dell’udito, a loro volta, possono innescare fenomeni di acufene bilaterale.


Otosclerosi
L'otosclerosi è una malattia che colpisce la capsula ossea di rivestimento dell'orecchio interno, ed è spesso causa di deficit uditivo associato ad acufeni. Si tratta di una patologia progressiva, in grado di espandersi a entrambe le orecchie. Pertanto, è importante sottoporsi tempestivamente a un trattamento medico mirato, anche in assenza di acufene, in modo da evitare gravi forme di ipoacusia. Un apparecchio acustico può aiutare in caso di leggera perdita uditiva, tuttavia spesso è necessario ricorrere a un intervento chirurgico, al fine di ripristinare la capacità uditiva originaria. 


Malattia di Ménière
La malattia di Ménière colpisce l’orecchio interno causando vertigini gravi, ronzii alle orecchie, perdita uditiva e un senso di congestione a livello auricolare. Questa condizione generalmente interessa un solo orecchio.


Acufene pulsante
L’acufene pulsante si presenta come la percezione di un suono ritmico in sincronia con il battito cardiaco. Le cause sono molteplici, tuttavia è spesso dovuta a una pressione sanguigna alta.


Effetti collaterali di determinati farmaci
Antibiotici, farmaci antitumorali e medicinali di utilizzo specifico contro la malaria presentano tra gli effetti collaterali fenomeni di acufene. Se stai assumendo questi medicinali, consulta attentamente il foglietto illustrativo: se tra gli effetti compare l’acufene e desideri liberartene, rivolgiti al tuo medico di fiducia per valutare una terapia alternativa.


Nessuna causa oggettiva
Se il medico non è in grado di identificare una causa scatenante, l’acufene può definirsi primario o idiopatico. Se da oltre tre mesi avverti suoni quali ronzii o fischi alle orecchie senza alcuna patologia sottostante, probabilmente tale disturbo non si risolverà in autonomia. Ma per fortuna non mancano le opzioni di trattamento tra cui scegliere in base alle proprie esigenze.

Come guarire dall’acufene

In assenza di una causa specifica, non è facile trovare una terapia mirata a risolvere i sintomi dell’acufene. Una volta determinata la tipologia di acufene da cui si è affetti, risulta infatti più facile alleviarne i sintomi.
Le opzioni di trattamento oggi disponibili sono molteplici e variano a seconda delle proprie esigenze: alcune persone traggono beneficio dalla terapia cognitiva comportamentale, altre da dispositivi di cancellazione attiva dei rumori o da apparecchi acustici.
Alcune terapie si possono comodamente svolgere in casa con la app SilentCloud.
Si tratta di opzioni in grado di gestire i sintomi e di assicurarti il mantenimento della tua qualità della vita.

In caso di acufene dovuto a osteosclerosi, è necessario sottoporsi a un intervento chirurgico volto a ripristinare la corretta funzionalità uditiva. Nonostante l’alto tasso di successo, molti pazienti preferiscono rinunciare alla chirurgia, optando per l’utilizzo di apparecchi acustici.
Se invece i tuoi sintomi sono dovuti a una dolorosa infezione auricolare, in questo caso l’acufene può guarire: il tuo medico di base ti prescriverà un trattamento antibiotico, in grado di risolvere entrambi i disturbi.

Quando scompariranno i fischi alle orecchie3?

Non è facile determinare i tempi di guarigione dall’acufene. Per fortuna, nella maggior parte dei casi, i sintomi riconducibili all’acufene si risolvono da soli. Ma se i disturbi persistono per mesi, probabilmente si tratta di una forma cronica di tinnito. Anche in questo caso può accadere, benché raramente, che i fischi si interrompano improvvisamente senza bisogno di alcun trattamento. Tuttavia, la scelta migliore rimane rivolgersi al proprio medico curante o specialista audiologo, in particolar modo se i suoni percepiti diventano assordanti, assumendo quindi una valenza invalidante.

Fonti

  1. R Biswas, A Lugo, M A Akeroyd, W Schlee, S Gallus, D A Hall. Tinnitus prevalence in Europe: a multi-country cross-sectional population study. Retrieved from:  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34950918/
  2. Causes | American Tinnitus Association (ata.org)
  3. Will My Tinnitus Go Away? | American Tinnitus Association (ata.org)

Le informazioni contenute in questo articolo sono solo a scopo didattico e informativo: non possono e non devono mai sostituire una consulenza medica professionale. Per qualsiasi domanda relativa alla tua salute, dovresti sempre consultare un medico o un operatore sanitario.

Autore

AudioNova


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